VERONICA BORGHESI
Biografia
Veronica Borghesi nasce nel 1977, sulle sponde del lago d’Iseo.
E' artista, esperta di laboratori creativi e terapeuta olistica specializzata nel campo del massaggio da circa vent’anni.
Queste due attività, apparentemente distanti tra, loro trovano un punto di unione e di interazione grazie al tema della guarigione.
Nel percorso di crescita personale, Veronica ha dedicato e dedica tutt’ora tempo e spazio alla comprensione e sperimentazione del viaggio d’anima inteso come incarnazione del sentire emotivo e del rendersi canali di qualcosa di molto più ampio di ciò che possiamo comprendere.
Appassionata di sciamanesimo e alchimia, Veronica trova nella sperimentazione artistica la possibilità di vivere l’atto pittorico come un processo trasformativo. Dipinge fin da ragazza: non abbandona mai questo strumento che le consente di accedere a un piano diverso della realtà.




La sua non è arte che appartiene a un viaggio estetico del culto del bello. Le sue opere rompono lo schema compositivo limitato all’idea o al desiderio di esprimere qualcosa che abbia già una definizione.
Per Veronica, l'arte nasce dalla necessità dell’anima di conoscere qualcosa che appartiene al mistero, qualcosa di non definito ma che ha la forza e l’impeto per emergere.
Percorso pittorico




Dall’altro le opere astratte che emergono dirompenti e vibranti: pura energia.
Queste ultime sono improvvisazioni materiche arricchite di flussi cromatici che si adattano a ciò che trovano sul cammino.
L’atto pittorico è vissuto in due fasi diverse.
La prima è un movimento materico: ne scaturiscono pennellate dallo spessore importante e fili che colano dall’alto.
La seconda fase utilizza i colori concentrati che vengono poi diluiti su tela e iniziano il viaggio di interazione con la preparazione materica.
Ne risulta un percorso di esplorazione delle infinite possibilità. La casualità determina l’emersione dell’opera nel suo abbozzo primordiale. Ed è a questo punto che l’intervento consapevole dell’artista prende il sopravvento. Veronica si mette in ascolto dell’opera e ne percepisce il potenziale tridimensionale. Il pennello mosso dall’esperienza pittorica realista pregressa va a determinare e rendere ancora più vivo il viaggio cromatico nel suo aspetto vibrante.
L'artista accompagna l’opera nel suo emergere come scultura pittorica.
Le pennellate materiche iniziali prendono forme che evocano a volte anime a volte fiamme, talvolta sagome umane, altre ancora ossa o speroni di roccia.
Sia dal punto di vista del processo creativo sia per il risultato finale, che non svela mai il "tutto", rimanendo in un’atmosfera astratta, potremmo definirla "arte primordiale". Essa è capace di evocare più di tutto la forza vitale ed energetica che porta lo spirito ad incarnarsi in un corpo materico. E' così che il colore potrebbe rappresentare l’adattamento emotivo all’ossatura bianca del vissuto di ognuno di noi.
Questa opere di Veronica interagiscono con chi osserva e chiedono un’interpretazione soggettiva più energetica che mentale.
Il "ritratto d'anima"
Nel suo percorso artistico potremmo distinguere due linee pittoriche che interagiscono entrambe con l’aspetto materico e naturale.
Da un lato il ritratto d’anima: volti che vengono accompagnati da animali guida o da elementi rappresentativi come cortecce, muschio, garza medica.
Le opere astratte







